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Il segreto e’ partire da cio’ che si ha

Molte persone sono afflitte da problemi per i quali non sono in grado di intravedere una soluzione: inevitabilmente nel tempo questo disagio si tramuta in frustrazione fino a sfociare in depressione. Il fatto è che spesso la nostra natura tende a farci focalizzare su ciò che ci manca, piuttosto che su ciò di cui disponiamo, distogliendoci ulteriormente dalla possibile soluzione. Personalmente, tutte le volte che sono rimasto chiuso fuori casa senza chiavi sono poi riuscito ad entrare in qualche modo: è la vecchia storia di chi vede il bicchiere mezzo vuoto oppure mezzo pieno; non mi sono mai tormentato sul fatto che non avessi le chiavi ma piuttosto ho sempre pensato che un modo alternativo per entrare dovesse assolutamente esistere. Oggi infatti, posso affermare che un portone chiuso può essere aperto con un chiodo, con una lastra per raggi X, con il filo di nylon del decespugliatore,  con un filo di ferro..e per chi lo volesse, sono in grado di fornire i dettagli. Quello che però vorrei si capisse, è che rimettendo totalmente in discussione il concetto per il quale le porte si aprono solo con la chiave, ci sarà possibile compiere cose che non ci saremmo mai aspettati di saper fare. Nei momenti di difficoltà,  restare calmi per valutare la situazione e cercare di capire quali siano gli strumenti alternativi che la circostanza ci offre, è il modo migliore per reagire attivamente, alla ricerca di una soluzione pratica e realistica. E’ necessario cambiare prospettiva: passare dalla persona smarrita che con sguardo attonito fissa la serratura del portone ripetendosi “non ho le chiavi..”, alla persona che si autodetermina ad entrare in ogni modo possibile, perché “un modo per entrare deve pur esserci!” La vita è piena di porte di cui abbiamo smarrito le chiavi..ma l’atteggiamento mentale è fondamentale per andare oltre la soglia: ci saranno porte di cui ritroveremo le chiavi, altre che scassineremo, altre che prenderemo a spallate nella speranza che cedano (prima di noi)…ma fin quando faremo tutto ciò che è in nostro potere per varcarle, non affronteremo il rimpianto di non averci provato.

Pensare da Campione

La pubblicità di una nota marca di orologi recitava: “calcoliamo il centesimo di secondo che separa chi vince da chi partecipa”. Lo sport agonistico è competizione e si compete per vincere, non certo per partecipare: magari alle olimpiadi sarà importante esserci…ma non certo quanto per  salire sul più alto gradino del podio. Dopo tutto se ci si allena per giorni, settimane, mesi ed anni, è per la voglia di primeggiare prevalendo su tutto e su tutti: che siano gli altri, un destino avverso, un pronostico sfavorevole, vincere è la più gratificante ed appariscente forma di autoaffermazione. Ma quanti si allenano a vincere? Pochi, perché per primeggiare in qualsiasi sport (come nella vita) la cosa più importante da allenare è la testa. Continue reading

Attenzione ai buoni consigli

Quante volte abbiamo elargito consigli dal profondo del cuore? E quanti altri ne abbiamo ricevuto con pari interesse e coinvolgimento? Erano tutti giusti? Hanno funzionato impeccabilmente?

Il problema è che anche quando conosciamo molto bene una persona, la consigliamo comunque facendo riferimento ai NOSTRI VALORI e CONVINZIONI, che ci derivano dalla nostra storia, cultura, educazione, carattere, mentalità. In altre parole, rispetto a qualsiasi evento siamo portati ad agire o interagire in base a come rappresentiamo lo stesso evento dentro di noi. La rappresentazione che strutturiamo dentro di noi rispetto ad un’esperienza, in PNL si chiama Mappa. Se non tocchiamo l’acqua fredda perché abbiamo fatto l’esperienza di scottarci con l’acqua bollente, significa che secondo la nostra mappa l’acqua è certamente qualcosa che scotta da cui prendere le distanze. Analogamente, ci sono milioni di esperienze che una volta vissute ci portano a generalizzare, categorizzare e sentenziare in modo inderogabile nei confronti di qualsiasi cosa. Continue reading

Incongruenze comportamentali

Lo scenario è la sala riunioni di una multinazionale degli elettrodomestici. Lo staff commerciale incontra la prestigiosa società di marketing che è venuta ad illustrare i dati di mercato rilevati sui punti vendita. I due giovani relatori, un lui ed una lei, sono pronti ad avvicendarsi nella tanto attesa disquisizione. Inizia  lui, mentre dal proiettore scorre una interminabile serie di grafici e numeri percentuali.. Il Direttore Generale, forte di una grande esperienza ed una formazione in ingegneria, accenna qualche appunto travestito da domanda, senza infierire, quanto basta a far tentennare l’interlocutore per fargli capire che l’auditorio non è proprio beota. Il Dott. X vacilla ma si riprende bene e conclude la propria dissertazione come da manuale per passare la parola alla collega. Non appena questa inizia la propria parte, l’altro, come se improvvisamente si fosse chiuso in una cella d’isolamento a tenuta stagna, comincia a mangiarsi le unghie con la dovizia di un roditore consumato. Continue reading

La comunicazione aziendale

Capita spesso che mentre comunichiamo, inconsapevolmente ci sfugga il fine, la ragione, lo scopo che ci prefiggiamo di raggiungere e per il quale ci attiviamo inviando una moltitudine di messaggi nelle più disparate modalità.

Succede quindi che talvolta si cominci un discorso finendo in un altro, divagando fuori tema, finanche a dire cose che in certi casi non avremmo voluto pronunciare, mentre altre volte ci capita di dire cose in una forma poco congruente con ciò che avremmo voluto esprimere.

Ciò nonostante, anche con il massimo sforzo, è materialmente impossibile evitare di comunicare, tanto che anche restando in silenzio sarebbe fin troppo evidente che “comunicheremmo di non voler comunicare”..

Tutto ciò avviene perché Comunicare fa parte del nostro “sistema operativo” ed è pertanto qualcosa che non potremmo mai disattivare e tanto meno disinstallare.

Tuttavia, per quanto comunicare faccia parte dei comportamenti spontanei di cui il genere umano si avvale sin dal primo giorno di vita, è sorprendente come nella pratica quotidiana il nostro linguaggio si dimostri spesso inadeguato ai propri scopi. 

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Il Coaching per i traumi nello sport giovanile

Oggi voglio parlarvi di come i ragazzi vivono un trauma fisico nel contesto di una pratica sportiva, prendendo spunto da fatti realmente accaduti di recente. Luisella (nome di comodo) è una ragazzina di  13-14 anni che ha raggiunto una buona impostazione tecnica nello sci. Purtroppo in un incidente sulle nevi, subì la frattura di due vertebre e questo brutto evento la rese piuttosto insicura quando le condizioni delle piste diventavano più difficili. Così un giorno mentre rientravamo con tutta la classe dalla lezione di sci, Luisella si scontrò con uno sconosciuto snowbordista che (come ormai purtroppo sempre più spesso accade) non appena rialzato si volatilizzò in un secondo. Luisella aveva impattato la schiena ed era a terra dolorante, in preda al terrore, ripetendo meccanicamente “mi sono rotta..mi sono rotta…”

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Benvenuti !Welcome!

Salve,

mi chiamo Marco e questo è il mio nuovo sito dedicato a chi vuole crescere, capirsi, migliorarsi, sfidarsi, rinnovarsi, rimettersi in gioco, scoprire le proprie qualità ed imparare a gestirle per realizzare le proprie aspirazioni.

Questo è ciò che si può fare affidandosi ad un Life Coach: qualcuno che vi affianchi per incoraggiarvi, per stimolarvi a capire e conoscere la vostra parte migliore affinchè possiate realizzare cose che non sospettavate di avere alla vostra portata.

Se ciò che vi sta a cuore è avere la capacità di instaurare un dialogo migliore con i vostri figli, o decidere se accettare una promozione che comporti un trasferimento che potrebbe incidere sulla vita familiare, o vorreste essere più lucidi per decidere questioni importanti della vostra vita, professionale o privata; se desideraste migliorare alcune capacità come parlare in pubblico o gestire un gruppo di lavoro con autorevolezza; se vi piacesse vincere la paura di affrontare un viaggio in aereo piuttosto che accettare un impegno per il quale non vi siete mai ritenuti all’altezza …insomma, se avete capito di avere bisogno di qualcuno in cui specchiarvi, con il quale confrontarvi senza pregiudizi per svelare gli angoli nascosti del vostro inconscio in cui avete lasciato pericolosamente a convivere frustrazioni ed ambizioni senza avere mai fatto nulla per conciliarle…bene, forse siete finalmente arrivati nel posto giusto.  Questo BLOG è dedicato a chiunque abbia un interesse per la crescita personale, a chiunque sia curioso di conoscere il Coaching e la PNL, ai miei clienti (passati, presenti e futuri) ed a tutti coloro i quali desiderino conoscermi e leggere i miei pensieri sull’incredibile fascino della natura umana, così fragile e così capace di compiere imprese ai limiti dell’impossibile.

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